Il nome è attestao per la prima volta nel 965, deriva dal latino ad sextum lapidem, ovvero sei miglia da Littamum (San Candido), da cui partiva la strada che, attraverso il Monte Croce di Comelico, raggiungeva Belluno e Feltre, collegando il Noricum alla Venetia.
Secondo altri studiosi esso sarebbe coniato dal latino dotto utilizzato nel monastero benedettino di San Candido, con riferimento all'hora sexta, l'ora sesta, ovvero il mezzogiorno.
Sesto un tempo era nota per il commercio delle pelli e per la produzione di pietre da macina, quindi per la fabbricazione i cappelli.
Il paese insieme alla frazione di Moso/Moos è stato quasi completamente ricostruito dopo la I guerra mondiale, a seguito delle distruzioni subite ad opera delle artiglierie italiane, trovandosi il fronte di guerra a poca distanza.
(G. Conta, I luoghi dell'arte)
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