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domenica 23 ottobre 2011
Love story proibita in casa d'Asburgo
La piccola Bolzano (nell’Ottocento mediamente 14.000 abitanti) ospitò negli anni due coppie asburgiche cadute in disgrazia presso la corte di Vienna.
La prima fu quella formata dall’arciduca Ranieri d’Austria e da Elisabetta di Savoia-Carignano, sorella di re Carlo Alberto di Sardegna (Ranieri fu oltretutto suocero di re Vittorio Emanuele II re d’Italia); la seconda coppia fu formata invece dall’arciduca Enrico d’Austria (nt. 9/5/1828, figlio di Ranieri e di Elisabetta) e dalla sua consorte morganatica Leopoldina Hofmann.
Entrambe le coppie abitarono in palazzo Campofranco, in via della Mostra 3, costruito nel 1760 sul luogo della residenza medioevale dei banchieri fiorentini De' Rossi Boccioni-Botsch.
Dell’arciduca Enrico (Erzherzog Heinrich von Österreich) ecco ora la storia patetica, che s’intreccia a sua volta con Bolzano, dove è sepolto. Una carriera militare facile (era un Asburgo, dopotutto!), la nomina a generale, carriera ovviamente brillante, ma nel 1864 l’arciduca a Graz - ove è di stanza - incontra una cantante lirica, Leopoldine Hofmann.
Lui ha 36 anni, lei ne ha 22, la vuole in moglie. Leopoldine aveva probabilmente una gran bella voce, ma non aveva alcun titolo nobiliare e questa per un Asburgo era cosa grave. Enrico chiede al Kaiser Francesco Giuseppe l’autorizzazione ad un matrimonio morganatico, ma questo (sposare una borghese? Che orrore!) non viene concesso.
L’arciduca fa allora di testa sua e si sposa ugualmente a Bolzano, nella cappella del palazzo arciducale (futuro palazzo Campofranco).
Tuoni, fulmini, saette e l’arciduca Enrico di punto in bianco non è più arciduca: tutti i titoli nobiliari gli vengono tolti, viene espulso dalla corte di Vienna e gli si riconosce solamente - quasi una beffa - il titolo di conte di Waideck.
Enrico deve andarsene da Bolzano e si trasferisce in Svizzera, dove dopo quattro anni - nel 1872 - nasce la piccola Maria Raineria. A questo punto Francesco Giuseppe ha un ripensamento e perdona Enrico restituendogli blasone, titoli e onorificenze.
Così nello stesso anno l’intera famiglia ritorna a Bolzano e Leopoldina Hofmann, elevata al rango nobiliare, nel 1878 diventa baronessa; ecco pertanto che madre e figlia al loro cognome possono aggiungere un prestigioso “von”: von Waideck. Con ciò la coppia risolse solo in parte i suoi problemi, ammesso che ve ne fossero, perché le porte della corte di Vienna rimasero loro ugualmente precluse. Restarono a Bolzano e probabilmente ci si trovarono anche bene: vivevano d’amore e d’accordo, e tanto bastava. Così fino al 1891, quando insieme si recarono nella capitale e lì si ammalarono di polmonite: morirono nello stesso giorno, il 30 novembre.
E cosa avvenne dopo? Passa qualche settimana e la diciannovenne baronessa Raineria viene elevata al rango di contessa.
Nello stesso 1892 Raineria sposa un italiano, addirittura un siciliano, il principe Enrico Lucchesi Palli, principe di Campofranco, e così passa ancora di rango assurgendo al titolo di principessa. E la residenza della coppia, nell’odierna via della Mostra, prende il nome di palazzo Campofranco.
La coppia principesca avrà poi una figlia, Maria Renata (Bz. 6 Jan 1895-Bz. 8 Feb 1976), che sposerà il conte Siegfried von Kuenburg, ed è di questa famiglia comitale attualmente la proprietà del palazzo.
Ma tornando al fatidico 1892, accadde dell’altro ancora: al defunto arciduca Enrico venne dedicata in ottobre la nuova passeggiata del Guncina, che lui stesso - amante della flora mediterranea - aveva promosso. Enrico arciduca d’Austria e la sua consorte Leopoldine contessa von Waideck riposano insieme nella cripta del duomo di Bolzano, con il padre di Enrico, arciduca Ranieri, e la di lui consorte Elisabetta di Savoia-Carignano.
I Campofranco invece dispongono di una cappella gentilizia al cimitero militare di San Giacomo.
(da www.bolzano-scomparsa.it, Ettore Frangipane)
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