La chiesa assai semplice all'esterno, costituisce una splendida testimonianza del rococò tirolese, unitaria per struttura architettonica, pittura, scultura e decorazioni a stucco.
I pilastri, i capitelli e i cornicioni sono decorati con stucchi, mentre le cupole con i pennacchi, l'arco trionfale e la cantoria affrescati nel 1776 dal pittore locale Johann Mitterwurzer, allievo di Paul Troger di Monguelfo.
Nelle scene immerse in una chiara luminosità appaiono nel coro Maria con il bambino e i SS. Giacomo e Giovanni Evangelista, sull' arco trionfale la Visitazione e la Fuga in Egitto, sopra la cantoria Sant'Antonio da Padova con i SS. Giovanni e Paolo; nella cripta sotto la sacrestia il Giudizio Universale. Nella cupola della navata, al centro di una processione di oranti, costituita da contadini in costume, mendicanti, malati e borghesi, tra ampie nuvole e angeli sono rappresentate le cosiddette "Tre Vergini di Maranza" ovvero Aubet, Cubet e Guere.
Ad esse è altresì dedicato l'altare laterale destro, con le tre statue delle Sante, provenienti dall'altare a portelle del 1550 ca., incoronate si presentano patrone degli alberi, delle fonti e della pioggia.
Le tre Vergini hanno costituito una devota meta di pellegrinaggio per invocare la pioggia in periodi di siccità fino agli inizi del secolo per gli abitanti dei dintorni ma soprattutto di Latzfons (Chiusa), dove secondo la leggenda sarebbero giunte inizialmente le tre principesse sfuggite all'invasione degli Unni, al seguito di Sant'Orsola, e da cui poi avrebbero raggiunto Maranza, dove vissero a lungo.
Il culto della triade femminile risale -probabilmente - ad epoca precristiana, collegata ad una triade materna celtica, venerata in Renania. A Strasburgo le tre Sante si chiamano Ainbeth, Firbeth, Barbeth, la cui errata trascrizione da parte della curia romana portò nel XVI secolo alla modificazione dei nomi.
Lungo il suggestivo sentiero che da Rio Pusteria porta a Maranza, denominato "Katzenleiter", che prima della costruzione delle due strade e della funivia costituiva l'unica via di accesso. Lungo il sentiero sorge la cosiddetta "Jungfrauenrast" (sosta delle Vergini) che ricordo il punto dove, secondo la leggenda, si sarebbero riposato le Tre Vergini.
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