In epoca romana nella frazione Colma era situata la stazione stradale di Sublavione. Il caratteristico edificio gotico della Dogana risale al 1483. La Dogana fu fatta erigere dall'arciduca Sigismondo d'Austria per l'esazione dei pedaggi in occasione del rifacimento del tratto stradale tra Bolzano e Chiusa.
Il sito dove sorge la costruzione della Dogana è chiamato nei documenti del XIII secolo con il nome di in pede montis Ritani, "Rittenfuss" (così veniva chiamato il punto da cui, prima che la strada lungo il corso dell'Isarco già percorsa dai Romani dal I secolo d.C. fosse ripristinata nel 1314 da Heinrich Kunter, saliva la mulattiera che giungeva a Cardano-Bolzano attraverso l'altopiano del Renon. Non lontana da qui, all'incontro delle vie provenienti dal Renon, dall'altopiano di Castelrotto e dalla val Gardena, sorgeva la stazione romana di Sublavione, menzionata nella Tabula Peutingeriana, la carte itinerante romana del IV sec. d.C.
L'edificio della Dogana consiste in una costruzione a pianta quadrata, a tre piani,a rticolata da due erker angolari ed una rettangolare, coronata da merli. Il significato insieme funzionale e rappresentativo dell'edificio, che riprende elementi delle residenze rinascimentali tedesche, è ribadito pochi anni dopo con Massimiliano I d'Asburgo (1494-1508) da un lato con l'ampliamento del tratto nord e la costruzione delle due porte a sud e a nord, al fine di un migliore controllo del tratto stradale legato all'esazione del pedaggio, dall'altro con la costruzione della cappella e della sua affrescatura. I riquadri decorativi bianchi e rossi rappresentano il Tirolo. Con l'incendio del 1518 andarono distrutti tutti gli interni in legno.
Il complesso della Dogana appartenne alla casa d'Austria dal 1470 al 1829, successivamente passò a numerosi proprietari. Intorno alla metà del XIX secolo gli fu dato il nome di castel Friedburg. Il nobiluomo sassone Wilhelm von Minigerode, che l'ebbe tra il 1903 al 1913, fece eseguire una serie di interventi architettonici in stile storicistico.
(da: I luoghi dell'arte di Gioia Conta, Provincia Autonoma di Bolzano)
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