La scala mistica è il simbolo delle 7 tappe che l'uomo deve superare per entrare in comunione con il divino. Nel suo trattato, De Gradibus Humilitatis et Superbiae, Bernardo da Chiaravalle descrive la scala mistica come il visibile interpretato come una scala per salire verso l'invisibile.
L'iconografia, rara nella decorazione scultorea, è piuttosto frequente nei codici miniati e mostra, talvolta, ai piedi della scala un drago minaccioso dal quale cercano di fuggire dei personaggi che salgono la scala e altri esseri, simboli del maligno, che cercno a di impedire loro la salita.
Alcuni cadono, altri resistono, interviene l'Arcangelo Michele che sguaina la spada in difesa dei fuggitivi.
L’origine del concetto della Scala Mistica in ambito cristiano si fa risalire al celebre passo biblico che racconta il sogno fatto da Giacobbe in viaggio verso Harran, città della Mesopotamia (Genesi, 28, 12-13). Durante una sosta notturna Giacobbe si stese a terra per dormire ed utilizzò una pietra come cuscino. Sognò una scala appoggiata dove lui riposava e la cui vetta giungeva fino al cielo. Sulla sommità di questa immersa fra le nuvole, gli apparve Dio che promise a lui e ai suoi discendenti, cioè il popolo di Israele, la terra sulla quale giaceva. I gradini della scala erano percorsi nei due sensi da numerosi angeli.
Le riflessioni dei Padri della Chiesa sia d’Oriente che d’Occidente fornirono a questo episodio numerose interpretazioni allegoriche.
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