L’originaria dotazione di argenti liturgici dei Domenicani, comprese molte orificerie provenienti da Augsburg, è da considerarsi perduta, tranne pochi pezzi conservati nel Tesoro del Duomo di Bolzano.
Mentre la dotazione della cappella dei Mercanti è acquistata dall’orefice bolzanino J. G. Milser per fonderne i pezzi e per riutilizzare il metallo, le orificerie di chiesa e convento, rimaste stranamente invendute, sono offerte alla Dobruska’sche Compagnie di Vienna - ditta ben "introdotta" nella corte viennese" con uno sconto del 10%.
Nel 1788 inizia la dispendiosissima guerra voluta da Giuseppe II contro i Turchi. Il sovrano risente dell’influenza filosofica di dottrine massoniche ‘illuminate’ di matrice ebraica non ortodossa. Due camaleontici fratelli boemi, i Dobruska poi Schoenfeld poi Frey, ne diventano consiglieri particolari e sfruttano le amicizie di corte come quella con il conte Joseph Thun. La loro fortuna/sfortuna finanziaria si lega a speculazioni spericolate e turbative di mercato nell’ambito del crack della Compagnia delle Indie.
Alla morte del sovrano sono fatalmente attratti dalla Francia rivoluzionaria di Danton con il quale sono ghigliottinati nel 1794.
Robespierre li definisce: «I due furfanti più abili che l’Austria abbia mai vomitato».
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