Ogni castello ha una leggenda e anche Castel Cornedo non è da meno.
Si narra che ......
.. un cavaliere vivesse con la sua famiglia e la sua servitù in quel castello che era attorniato da campi, pascoli, boschi e vigneti coltivati dai suoi contadini. Il castello era in una posizione strategica: dominava  strade e sentieri della Val d’Isarco e della Val d’Ega. Il Signore del  castello  si sentiva in una roccaforte,  invincibile e sicuro di sé. Un brutto giorno la  peste colpì queste zone e molte vite umane furono colte dalla “morte  nera”. Quelle  terre rigogliose e ridenti si erano trasformate in un  teatro di morte.  La Paura  regnava ovunque e raggiunse presto anche il castello, in silenzio e in  punta di  piedi.
L'audace cavaliere aveva un nemico senza volto, colpiva a morte senza guardare in faccia a nessuno. Come combatterlo? Si chiuse nella cappella del castello invocando la Madonna e promettendo  di fare un pellegrinaggio fino a Pietralba se la  sua gente  fosse stata risparmiata da quell’orrida fine. La “morte nera” aveva trovato un degno avversario,  non riuscì  a superare le mura del castello, qualcosa di misterioso e invisibile  avvolgeva  coloro che vi abitavano e li proteggeva da ogni male.
A poco a poco la peste si  dileguò e la vita normale tornò ai villaggi, gli artigiani ripresero le  loro attività,  i contadini tornarono ai loro campi. Era come svegliarsi da un brutto  incubo.
Ben presto però il cavaliere dimenticò le promesse fatte, organizzo feste e tutto ritornò come se nulla fosse accaduto. Il passato era passato.
Ma la Morte non dimenticò e venne a riprendersi ciò che era stato risparmiato!!
Il castello orami disabitato da tantissimi anni veniva guardato con  sospetto  dalla gente che per caso passava da quelle parti e che preferiva tenersi  al largo  da quel luogo in passato”maledetto”.  
Ma in una notte…quelle notti buie e silenziose più del solito, i morti  del castello,  avvolti nei loro mantelli, a cavallo, tornarono nella loro vecchia  dimora, come  se fossero guidati da un richiamo irresistibile. In fila ad uno a uno,  seguendo  lo scheletro del Signore del Castello, si misero in cammino per assolvere in loro voto. Cavalcarono  fino a valle, salirono sul monte opposto, attraversando prati e  boschi fino ad arrivare a Pietralba e trovare la pace e il sonno eterno nelle loro  tombe.  
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