"Se vuoi viaggiare veloce, viaggia da solo. Ma se vuoi andare lontano, viaggia in compagnia"
venerdì 25 dicembre 2009
“I doni natalizi sono un vero e proprio sacrificio alla dolcezza del vivere, la quale consiste in primo luogo nel non morire». Claude Levi Strauss
Il Natale ha molte facce. E la festa per la nascita di Gesù e insieme l’arrivo di Babbo Natale; il presepe e l’albero; una festa religiosa e una celebrazione laica; il momento del raccoglimento familiare e la corsa al consumismo. Ma quando è nata questa ricorrenza? Il 25 dicembre per i primi cristiani era una data qualsiasi senza particolare significato. Più che alla nascita di Gesù, loro erano interessati alla sua morte e alla sua resurrezione. Fissata, secondo un computo dell’anno 243 d.C. il 28 marzo, il 25 dicembre è diventata una data fatidica solo nel 336, alla fine del regno di Costantino.A orientare la decisione sono numerosi motivi, tra cui il sovrapporsi delle date di altri riti (assai diffusi nell’impero romano) come la nascita di Mitra e il solstizio d’inverno. Mircea Eliade, noto storico, ha scritto che il 25 dicembre è una data che rappresenta la nascita di tutte le divinità orientali. Se il 25 dicembre e dedicato per antonomasia all’infanzia e alla famiglia, il Capodanno è invece attribuito agli adulti, agli eccessi e alle intemperanze. Come è accaduto che il Natale sia diventata la festa degli abeti decorati, dei doni di Babbo Natale? Nel 1600, in Olanda, si festeggiava San Nicola, Santa Claus, archetipo di Babbo Natale. San Nicola è un santo che ha molte facce, discendente dagli spiriti e spiritelli che accompagnano il corteo di Hellequin, il cacciatore selvaggio che rapisce i bambini e guida il corteo dei morte nelle notti invernali. San Nicola, con ogni probabilità è trasmigrato in America, sulle navi degli olandesi e dei paesi nordici. La sua comparsa nei panni colorati di rosso con barba, cappello e gerla dei doni non è molto recente.L’immagine di Babbo Natale si propaga in America a macchia d’olio. I pezzi della leggenda si aggiungono a poco a poco: la fabbrica dei giocattoli, la dimora in Finlandia, il sacco di tela, la discesa dal camino ….. Gli illustratori arricchiscono la figura di Babbo Natale così alla fine degli anni Venti del Novecento Santa Claus diventa per tutti l’incarnazione della generosità nazionale e uno strumento di promozione commerciale senza uguali.Nel 1930 la Coca Cola che vuole allargare il suo mercato nel mondo giovanile chiede a Haddob Sublom di usare Santa Claus per la pubblicità. E’ in questo modo che il rosso e il bianco della Coca Cola diventano i colori di Babbo Natale. In Europa, invece è ignorato fino alla fine del 1800 (Inghilterra). In Francia arriva ufficialmente solo con la fine della II Guerra Mondiale. In Italia la storia di Babbo Natale è altrettanto recente e ha faticato molto a imporsi. Allo stesso modo l’albero di natale decorato appare nelle piazze delle capitali europee solo ai primi decenni del XX secolo. A ostacolare l’avvento del Babbo Natale è la Chiesa cattolica che negli anni Cinquanta si oppone all’ingresso di mitologie popolari diverse dal cristianesimo, così come oggi si oppone alla festa pagana e americana di Halloween.
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