Quanto Massimiliano I, assorbito dalle sue visioni e dai suoi grandi progetti imperiali, fosse indifferente alle sofferenze che aveva causato alla popolazione tirolese con la battaglia della Calva del 1499 è dimostrato, non solo dal fatto che già nell'agosto del 1500 dava incarico di arruolare parecchie migliaia di mercenari svizzeri che avevano appena massacrato i sui lanzichenecchi a Dornach, ma disponeva anche di trattare con i vincitori della battaglia della Calva per permettere ai suoi emissari di arruolare nei Grigioni i mercenari che gli servivano per i suoi progetti di guerra e per impedire ai Francesi di fare altrettanto.
Le vicende della guerra sveva e le guerre successive, per le quali Massimiliano I si servì delle risorse della Contea del Tirolo, mettono in piena luce il cambiamento che la Wehrhaftigkeit contadina tirolese aveva subito.
Dalla "partecipazione contrattata alla difesa della Contea a fianco del potere centrale", ai tempi di Federico IV Tascavuota, si passò "all'obbligo di prestare aiuto in guerra" quando il potere centrale lo esigeva.
Per tale ragione a partire dal governo di Massimiliano I non si può più parlare di capacità di difesa dei contadini tirolesi....
(dal libro di Marius De
Biasi, Storia degli Schützen - La difesa territoriale nel Tirolo
storico, 2012, pag. 69)
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